L’origine dei cognomi italiani che finiscono in -INI è altomedievale: il suffisso -IN (INNA, HINNA = dentro) nell’antico alto tedesco indica appartenenza, pertinenza, serve ad indicare persone che aderiscono ad un gruppo, a un’idea a un clan come nel caso di garibald-INO, ghibell-INO, juvent-INO, sessantott-INO nella forma singolare e -INI nella forma plurale. L’onomastica toscana fa riferimento all’organizzazione della società longobarda composta principalmente da clan familiari che prendono il nome dal capostipite ma che poi si aprivano anche all’ingresso di altri componenti non legati da vincoli di parentela ma di fedeltà e appartenenza è questo il caso di molti cognomi toscani, ancora oggi si usa in Toscana il cognome da nubile della sposa con l’aggiunta del NEI seguito dal cognome del marito. Alcuni esempi tipici sono Gherardini (Gherard -INI) cioè nel clan di Gherard, Baldini (Baldo -INI), Bastianini (Bastian -INI), Benedettini (Benedikt -INI), Bertini (Bert -INI), Bettini (Bett -INI), Brancolini (Branko -INI), Brandini (Brand -INI), Chellini (Kell -INI), Gasperini (Kasper -INI), Landini (Lando -INI), Leandrini (Leander -INI), Lenzini (Lenzo -INI), Lorenzini (Lorenz -INI), Mannini (Mann -INI), Mazzini (Matz -INI), Stefanini (Stefan -INI), e così’ via.
Pandimiglio Francesca