“Zarówno piekło jak i niebo znajdują się w twojej głowie, ty wybierasz którym z nich chcesz żyć ”
“L’inferno e il paradiso si trovano entrambi nella tua testa, sei tu a scegliere quale di essi vuoi vivere”.
Enzo Ferrucci ѐ uno scrittore italiano contemporaneo che si sta facendo spazio nel mondo della scrittura trattando tematiche scottanti che suscitano immediatamente interesse per la crudezza di quelle realtà del nostro quotidiano che spesso ignoriamo e facciamo finta di non vedere. Sia i fatti autobiografici che le inchieste e le investigazioni su eventi che hanno riempito le pagine di cronaca per anni, sono descritti con prosa asciutta, essenziale, catturando il lettore fin dalle prime battute.
Qui di seguito la biografia dell’autore.
Enzo Ferrucci nasce a Pastorano (Caserta) il 1 febbraio 1969, da Tommaso e Zacchia Pierina. Primo di tre figli, Secondino e Marianna sono i suoi fratelli, cresce la sua infanzia e l’adolescenza nel piccolo centro della provincia casertana, che se da un lato contribuirà alla formazione della sensibilità interiore, con il passare degli anni diventerà il simbolo di quella ribellione verso qualsiasi forma di mentalità retrograda. La sua vita, come egli stesso dirà, è segnata prima della nascita: il fratello gemello muore 4 mesi prima di venire al mondo lasciando le sue orme sul corpo dello scrittore.
“Ho sempre avvertito dentro me un’altra presenza, con l’altro ci confondiamo al punto tale da non sapere quali dei due io possa essere. L’angelo e il demone, il bene e il male, si sono sempre alternati nel mio interiore. Sono convinto di possedere due anime”.
La scrittura diventa un modo per evadere dalla quotidianità, un mezzo per esprimere e vivere le proprie idee, un mondo immaginario capace di traslocarlo al di fuori di una realtà stretta, una vita di paese per nulla aperta ai cambiamenti e al confronto ideologico e culturale.
Nel 1989 fonda un gruppo musicale, i Back Door, una cover band dei Doors.
E’ l’inizio di una vita sregolata segnata dalla tossicodipendenza da eroina, raccontata nel romanzo autobiografico “La Strada”.
Sesso, droga e rock’n’roll diventano il suo credo, le ragioni della sua esistenza.
“Quei cinque anni trascorsi all’inferno sono stati i più importanti della mia esistenza, in riferimento alle esperienze, alla crescita come uomo, al carattere che mi ritrovo ora. Sono stati anni così importanti che tornassi indietro rifarei tutto, consapevole del dolore, ma è la strada che mi condurrebbe dove mi trovo adesso. Riavvolgere il nastro e partire daccapo!”
L’amicizia con il poeta Giovanni Piccirillo risulterà decisiva per uscire dal tunnel, da quella spirale che sempre più lo stava risucchiando verso la morte.
Il 5 settembre del 1996 decide di mettere la parola fine alla sua tossicodipendenza, senza nessun supporto esterno, senza psicologi, senza comunità di recupero, ma semplicemente avvalendosi della forza maturata dopo aver toccato il fondo.
“L’inferno e il paradiso si trovano entrambi nella tua testa, sei tu a scegliere quale di essi vuoi vivere”.
Giovanni Piccirillo diventerà il suo padre artistico, le lunghe giornate trascorse insieme matureranno la conoscenza dei molteplici aspetti della vita, delle persone, che rivestirà un ruolo importante nella creazione dei personaggi dei suoi racconti.
Riprende gli studi iscrivendosi alla facoltà di giurisprudenza, e nonostante tre anni di ottimi risultati scolastici decide di lasciare per intraprendere la vita lavorativa, occupandosi di informatica insieme al fratello Secondino.
“La Strada” è l’autobiografia degli anni trascorsi nella dipendenza da eroina e la successiva guarigione. Il racconto è un atto d’amore verso il mondo intero, per chi vive il dramma della droga direttamente o indirettamente, ma anche per coloro lontani dal problema e che per semplice curiosità vogliono conoscere uno spaccato di quel mondo.
“Camigliano, i segreti di Maria” è un giallo ambientato in un piccolo paese della provincia di Caserta. Alla morte di una giovane studentessa e ragazza modello, il maresciallo dei carabinieri che segue le indagini scopre attraverso il diario segreto della ragazza l’esistenza di una vita parallela della stessa, in netto contrasto con quella esternata. Nel diario segreto di Maria emerge anche uno spaccato della vita di un piccolo paese di provincia, legato positivamente alle proprie tradizioni, ma allo stesso tempo criptato nel confrontarsi con il cambiamento dei tempi.
“Animali allo sbaraglio” è una storia ambientata nei tempi moderni, la crisi economica, la disoccupazione, un mondo dove l’apparire prevale su quello che si è realmente. Questo è lo scenario dove il protagonista senza nome vive la fine di una storia sentimentale in balia di una totale confusione mentale.
“Ho preferito non dare un nome al protagonista perché in esso possa immedesimarsi qualsiasi lettore. Nello scrivere mi sono ispirato tanto a Bukowski, i toni risultano un po’ troppo accesi, vivacemente spudorati, ma non potevo scrivere diversamente: l’istinto ha giocato un’ottima partita”.
“I passeggeri assenti (Storia di un amore clandestino)” è ambientato a Parigi nel 1978, ha per protagonisti il giornalista Armand Noir, la bellissima Therese, e il loro amore clandestino vissuto in una città scossa dalle bombe dei terroristi. Una figura di primo piano occupa Jacques Mesrine, il nemico pubblico numero uno, l’uomo dai mille volti, un personaggio storico realmente esistito. Durante la sua reclusione nella prigione della Santè, Armand riesce a ottenere dei colloqui con il bandito e tra i due nasce una profondo rapporto di stima reciproca.
“Mesrine occupa un ruolo di primaria importanza nel romanzo. Un personaggio che ha sempre suscitato in me una grande curiosità. In Italia non riscuote molta popolarità, in pochi lo conoscono, ed è difficile anche documentarsi su internet perché il materiale della rete è per lo più in lingua francese. Il tema della violenza sulle donne lo tratto secondo quello che ritengo il modo più squallido di agire da parte di un uomo contro la donna. La violenza psicologica, quella capace di ingabbiare le emozioni all’interno della testa, lasciando vivere senza esistere. Therese è la vittima di un marito molto abile a manovrarle i pensieri, e dalla storia con Armand riemerge in lei quella personalità da tanti anni persa”.
“MDF – I delitti del Mostro di Firenze” è un libro inchiesta sulla vicenda di sangue che ebbe come teatro la città di Firenze tra il 1968 e il 1985. Un lavoro nato dalla rilettura della cronaca dei tempi e dagli atti processuali dei procedimenti contro Pietro Pacciani e i Compagni di merende.