…. Amor ch’a nullo amato amar perdona…
Riflessione:
Sappiamo tutti , o presumiamo, quello che Dante ha voluto significare (chi è amato non può/non riesce a fare a meno di ricambiare), ma in quel mondo, ove si muoveva il poeta, la frase aveva una valenza intima, pudica, avulsa dalla passione in sé, in quanto il soggetto amato pur impossibilitato a sfuggire , poteva contraccambiare il sentimento puro, ma poteva anche mantenere il segreto, per fuga dai piaceri effimeri del mondo, o più semplicemente per timor di Dio o della vendetta di altri. Paolo e Francesca, non andarono per il sottile e pagarono con la vita prima e con l’inferno poi per l’eternità.
Oggi come possiamo ancora animarci nel leggere queste poche parole? Sicuramente è cambiato il modo di vivere, il modo di concepire il sentimento e la reciprocità, così come la sua visione morale, ma l’essenza, cioè l’amore, no…
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