L’amore malato/Chora miłość – Francesca Falco

Storia estremamente attuale, questa di Francesca, che sintetizza in un pugno di parole un rapporto sentimentale in cui si spezza quel misterioso confine tra l’amore inteso come donazione incondizionata di se stessi e la pulsione primordiale di quel senso di possesso dell’altro/a, che si manifesta in pulsioni incontrollate ed esasperate. La pulsione di vita e la pulsione di morte rappresentate da Eros e Thanatos si perpetuano da tempi immemorabili nella nostra specie mietendo vittime ovunque e quotidianamente. E non si pensi che le vittime siano soltanto donne! (anche se sono casi rari). Dunque, per quanto si resti sgomenti di fronte alla crudeltà dell’essere umano che condanna ad una morte impietosa quel corpo (o quell’anima?) che egli/ella giura di amare, la scienza non trova ancora un modo per metterci un freno.

Un grande grazie, Francesca, donna irrimediabilmente ferita, ma coraggiosa e saggia. Che il tuo esempio e le tue parole servano a dare forza alle tante donne che hanno la sventura di trovarsi in questa situazione.

Filtra una luce flebile, indistinta; si sta facendo giorno. Insonne, brulicante di pensieri, tormentata da fantasmi che ancora si affacciano a tratti, mi rigiro nel letto. Nel silenzio delle mie stanze, anche ora che non ci sei più, la tua voce è ancora un’eco che rimbomba, che a tratti opprime come il suono prolungato della sirena di una nave in partenza, come l’urlo lacerante di un allarme che continua a pulsare nelle tempie, anche quando, finalmente, ha smesso di suonare. Ho bisogno di luce. Esco. Pensarti, mi fa male; nella carne, come un morso, nello stomaco, come un pugno. L’alba di questo mattino allarga e dirada con dita sottili la nebbia, offrendo al mio sguardo uno scenario irreale, che solo quest’ora silente può avere; più tardi i rumori, le case animeranno di vita e di caos ogni cosa, cancellando ogni traccia di questa magia. Cammino piano, respirando la frescura dell’aria nel chiarore del giorno che viene, e di nuovo ti penso, ripenso al calvario vissuto con te. Pensarti mi fa male, ancora, un male dentro, profondo. C’è chi l’amore lo vive nella gioia e nella condivisione, nutrendolo di passione e di emozioni per rinnovarlo giorno dopo giorno e goderne la bellezza, come un’avventura entusiasmante da raccontarsi nelle sere d’estate, nell’inverno della vita. Io per amore ho sofferto fino ad annullarmi, macerandomi in un dolore silenzioso, del quale non sapevo, non riuscivo a parlare. Nella mia vita, un giorno d’estate sei arrivato tu. Giano bifronte, ho conosciuto di te anche il lato oscuro. Colto, interessante, sportivo e intraprendente, innamorato dell’arte e artista a tua volta; mi sono lasciata ammaliare dal tuo fascino. Frequentarti è stato come scoprire un mondo nuovo, fatto di poesia, pittura e serate cariche di emozioni passate a guardare i tramonti, ascoltando musica fino a fare giorno, nella complicità olfattiva di un giardino di acacie. E’ stata questa la cornice del nostro amore, bello e dolente per la tua gelosia, dalla cui furia ho cercato di guarirlo, vivendo e rivivendo nel tempo il tuo delirio; un incubo. E’ stato più facile dirti addio che andar via, in un giorno qualsiasi (e in un’ora improbabile come quest’alba), dopo l’ennesima lite, in cui le tue parole sono diventate minacce, e le tue minacce violenza. Lacera nell’anima e nel corpo, in un ultimo guizzo di rivalsa, ho raccolto le mie forze e sono scappata via, dalla tua casa che è stata idillio e passione, dalla tua casa che stata trincea e prigione. Chi ha sofferto d’amore fino ad annullarsi, macerandosi nel proprio dolore, trasfigurando ogni ricordo, anche il più dolente, attraverso una sorta di assurdo rituale e rivivendo nel tempo il proprio delirio, mi ascolti: Sappia che non è amore quello! Chieda aiuto, ne parli… Io sto imparando a farlo, ancora adesso, perchè credo nella vita… e nella nebbia di questo mattino io sento la vita, ne sento l’amore che è dono reciproco, osmosi, splendide alchimie, incanto.

Francesca Falco

Chora miłość

Przenika słabe, delikatne światło: zaczyna świtać. Niewyspana, z kłębiącymi się w głowie myślami i raz po raz dręczona pojawiającymi się duchami, przewracam się z boku na bok.

W ciszy pokoi, nawet teraz, gdy cię tu już nie ma, twój głos jest wciąż rozbrzmiewającym echem, które czasami przytłacza jak przedłużający się dźwięk syreny odpływającego statku, jak przeszywający dźwięk alarmu, który nadal pulsuje w skroniach, nawet wtedy, kiedy nareszcie przestanie wyć. Potrzebuję światła.

 Wychodzę.

Myślenie o tobie sprawia mi ból; taki od środka, jak ugryzienie, wewnątrz żołądka, jak jakieś  uderzenie. Wschód słońca dzisiejszego poranka, delikatnymi palcami rozprasza mgłę, oferując moim oczom niewyobrażalnie piękny krajobraz, możliwy do ujrzenia tylko w trakcie tej cichej godziny; później zaczynają się hałasy, domy ożywiają się codziennym życiem i chaosem, usuwając wszelkie ślady tej magii. Spaceruję powoli, oddychając głęboko rześkim porannym powietrzem w świetle nadchodzącego dnia i znów myślę o tobie, myślę o gehennie jaką z tobą przeżyłam.

Myślenie o tobie niezmiennie sprawia mi ból, głęboki ból w moim wnętrzu.

Są tacy, którzy przeżywają swoją miłość w radości, dzieląc się nią, odżywiając ją swoją pasją i uczuciami, w celu odnawiania jej każdego dnia, aby móc cieszyć się jej pięknem, niczym ekscytującą przygodą opowiadaną w letnie wieczory, zimą życia. Ja, z powodu miłości cierpiałam, aż do unicestwienia siebie samej, macerując się w niemym bólu, o którym nawet nie wiedziałam, nie potrafiłam o nim rozmawiać.

Pewnego dni w moim życiu pojawiłeś się ty.

Janus o dwóch twarzach, tak, poznałam także ciemną stronę twojej osobowości.

 Kulturalny, interesujący, wysportowany i przedsiębiorczy, zakochany w sztuce; dałam się oczarować twojemu urokowi. Bycie z tobą, było jak odkrywanie nowego świata złożonego z poezji, malarstwa i emocjonujących wieczorów spędzonych na wspólnym oglądaniu zachodów słońca, słuchaniu muzyki do białego rana w unoszącym się zapachu kwitnącej w ogrodzie akacji. To właśnie było podstawą naszej miłości, miłości pięknej i jednocześnie bolesnej z powodu twojej zazdrości, z której furii próbowałam ją wyleczyć, żyjąc i przeżywając twoje delirium: istny koszmar.

 Łatwiej był powiedzieć ci żegnaj, niż odejść (w tak nieprawdopodobnym momencie jak ten wschód słońca), po kolejnej kłótni, podczas której twoje słowa stawały się groźbami, a groźby przemocą. Rozdarta w duszy i ciele, w ostatnim przebłysku chęci zemsty, zebrałam swoje siły i uciekłam z twojego domu, który był sielanką i pasją, z twojego domu, który był okopem i więzieniem.

Każdy kto cierpiał z powodu miłości, aż do unicestwienia siebie, macerując się we własnym bólu, przemieniając każde wspomnienie, nawet to najbardziej bolesne, poprzez coś w rodzaju absurdalnego rytuału w momencie delirium, niech mnie posłucha uważnie: wiedz, że to nie jest miłość! Poproś o pomoc, chciej o tym rozmawiać…… ja cały czas uczę się tego, także w tym momencie, ponieważ wierzę w życie….. także we mgle dzisiejszego poranka czuję powiew życia, czuję w niej miłość, która jest wzajemnym darem, osmozą, wspaniałą alchemią, zachwytem.

Traduttrice Magdalena Ryder

Breve nota biografica di Francesca Falco Nata il 06/10/1960 a Baiano in provincia di (AV) dove vive e lavora, come coordinatrice infermieristica, nell’A.O.R.N. “S. G. Moscati”, e insegna “Scienze infermieristiche e Teorie del Nursing” al Polo didattico dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli. L’amore è il filo conduttore dei suoi versi; la sua poetica è introspettiva, esprime le sue emozioni, è ricerca dell’armonia, nella natura, e nelle persone. Dal 2011 pubblica on line e cura un profilo Fb che porta il suo nome e una pagina Fb dal titolo “Nei Miei Silenzi”. Ha partecipato a concorsi di Poesia, classificandosi tra i vincitori e/o ricevendo menzioni di merito. Ha pubblicato in varie Antologie : Premio San Valentino Atripalda 2019 “Tu sei per me”, Premio San Valentino Atripalda 2020 “Ti amo da morire”, Ecce Homo 2020 “Tra razionalità e Poesia” e I Perliani 2019 “Sogno”. Dal 2017 pubblica sulla rivista multitematica on line e anche cartacea “ 22 Pensieri (Vingt-Deux Pensées)” fondata autoprodotta e diretta da Rossana Orsi e Andrea Stella della casa editrice “ Chance edizioni”. Dal 2019 pubblica poesie sulla Rivista d’Arte e Scienze “Nova” fondata da Antonio Limoncelli, e nel 2019 ha pubblicato alcune poesie sulla rivista “ Tam Tam Bum Bum ” curata da Enrico Ratti. Pubblica, inoltre, le sue poesie anche sui blog on line di Antonio Spagnuolo “Poetrydream” e di Rosa Mannetta “ Pensareliberi” , e in vari gruppi e salotti letterari. Nel 2019 nel mese di aprile vince il primo premio del concorso “La voce dell’anima”bandito dalla Associazione Culturale Gruppo di lettura Solofra, con la poesia “Legàmi”. Ad agosto 2019 vince il primo premio, il premio della giuria popolare e la medaglia del Papa al Concorso a tema religioso “Ai Tuoi Piedi, con la poesia “Preghiera di una figlia”, pubblicata nell’omonima Antologia curata da Lucia Gaeta, presidente dell’associazione culturale ACIPeA, edita dal Centro Culturale Studi Storici “Il Saggio”di Eboli (SA), guadagnadosi l’inserimento nell’Albo D’oro ACIPeA

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