Questa profonda riflessione sul “tempo” ci ha colpito molto e pensiamo che sia bello e giusto offrirla come lettura e come messaggio alla nostra platea di lettori. Iwona, nostra amica e preziosa collaboratrice, è una persona eclettica, con tantissimi interessi, ma è soprattutto un’artista che esprime la sua creatività trasmettendo in chi osserva le sue opere la percezione di un immediato coinvolgimento del proprio mondo interiore riflesso nelle sue idee. Idee che prendono forme e colorazioni variegate, materializzandosi in cavalli mansueti o furiosi, angeli e demoni, fiori ed alberi. Nulla di strano, dunque, se volando e vagando in fantasmagorici scenari, il suo pensiero si soffermi a contemplare l’eternità che, seppure incomprensibile per la nostra piccola mente, ha la potenza di trascinarci nella sua misteriosa infinitezza.
In particolare, ci è rimasta impressa questa sua visone: “Riflettendo sulla vita di questi due personaggi, apparentemente cosi distanti e distinti, ho immaginato un enorme quadro in cui è stata dipinta la storia dell’intera umanità , essa nella sua diversità e complessità si compone di una sola immagine: quella dell’uomo che cerca la sua verità, la propria luce che deve portarlo fuori dalle tenebre. Migliaia di vite unite in un solo insieme che guarda in direzione di una comune meta”
Trasmutazione
Un quadro meraviglioso, Iwona! Cerca di realizzarlo, per favore….ma se non ci riuscirai, scolpiscilo così com’è nella tua mente e conservalo per sempre.
Grazie alla prossima.
L’autunno ormai è arrivato… all’improvviso.
Un continuo susseguirsi di stagioni e di eventi ci ricorda insistentemente che il tempo passa, attimo dopo attimo. Ora dopo ora, mese dopo mese, passano gli anni, tutto muta, si trasforma, invecchia….e muore, per rinascere nuovamente in una forma diversa.
Il tempo è spietato, non si ferma di fronte a niente e a nessuno. Scorre inesorabile portandosi via i nostri giorni, la nostra giovinezza, le nostre vite, incutendo paura e sollecitando la curiosità di scoprire il suo segreto. Questo mistero accende l’ entusiasmo dei più geniali ricercatori scientifici ed ispira una miriade di artisti, poeti, musicisti e filosofi , trascinando con sé l’ombra del più inquietante enigma di tutti i tempi. Fin dall’antichità l’uomo ha cercato di dominare il tempo, di ingannarlo nelle sue incessanti lotte contro di esso ,sperando di ottenere l’eterna giovinezza o addirittura l’immortalità.
Ultimamente anch’io mi soffermo sempre più spesso a riflettere su questo scorrere dei giorni, cerco delle risposte attingendo tutto ciò che lo riguarda da fonti diverse, dalle esperienze altrui. È così che mi sono infervorita della figura di Einstein e della sua teoria della relatività, tentando di trovare un valido responso in ricerche concrete. Ero convinta che ci fosse una forza straordinaria a guidare il pensiero delle grandi menti geniali, qualcosa che si eleva oltre a ciò che è percepibile attraverso i sensi o l’intelletto. Non è solo l’amore per i numeri o il pensiero logico, la forza motrice di tutte le scoperte si cela dietro l’intuito che favorisce la curiosità e che sfocia nell’immaginazione!
Einstein stesso afferma:
“L’immaginazione è più importante della conoscenza. La conoscenza è limitata. L’immaginazione abbraccia l’universo”
Questa convinzione gli ha consentito di intraprendere con coraggio la direzione delle proprie visioni. La maggior parte delle persone conosce Einstein come il più importante fisico del ventesimo secolo. Il suo pensiero filosofico però passa spesso in secondo piano.
Secondo me dovrebbe essere rivalutato accanto all’immensa portata delle sue teorie scientifiche. Egli si rende conto dell’esistenza degli enormi problemi filosofici, ogni volta che l’uomo si relaziona con l’universo. Lui è uno scienziato e come tale è convinto di avere davanti una realtà che deve essere studiata e compresa attraverso concetti scientifici, per cui non rinuncia mai ad espandere la sua osservazione oltre essa, cioè la realtà. Ad ispirare la sua teoria della relatività furono proprio i due filosofi : Ernst Mach e David Hume. Egli stesso scrive in una delle sue lettere che ha studiato le loro teorie con entusiasmo ed ammirazione e ne ricosce il merito .
Una delle conclusioni che emerge dalle sue ricerche è che il tempo dipende dalla velocità in cui si muove l’osservatore nello spazio, quindi è parte di un composto chiamato spazio-tempo. Einstein aveva intuito qualcosa che recentemente è stato formulato nel concetto secondo cui LA MENTE STESSA CREA IL TEMPO!
Il tempo quindi non esiste……
Eppure sentiamo il ticchettio dell’orologio, percepiamo il suo fluire che scandisce l’eternità….
Ma l’eternità à senza tempo e senza luogo.
Un luogo non-luogo dove vivono le nostre vite con I nostril destini.
A volte i destini si incrociano a distanza di tempo inimmaginabile.
Una sorte misteriosa ci unisce tutti nella dimensione che va al di là di quella spazio-temporale.
Il destino volle che il sedicenne Albert trascorse la primavera e l’estate del 1895 a Pavia. Allora la sua famiglia viveva in quella città presso palazzo Cornazzani, in una villa con portici quattrocenteschi in cui nel 1808 era vissuto Ugo Foscolo.
Riflettendo sulla vita di questi due personaggi, apparentemente cosi distanti e distinti, ho immaginato un enorme quadro in cui è stata dipinta la storia dell’intera umanità , essa nella sua diversità e complessità si compone di una sola immagine: quella dell’uomo che cerca la sua verità, la propria luce che deve portarlo fuori dalle tenebre. Migliaia di vite unite in un solo insieme che guarda in direzione di una comune meta.
Mi era venuto in mente il sonetto di Foscolo “Alla sera”, la meditazione sulla vita e sulla morte. “Nulla è eterno” e a questa dimensione infinita e indefinita si contrappone IL TEMPO FUGGENTE . L’animo del poeta intristito dalle avversità del “reo tempo” si immerge in una profondità cosmica FUORI DAL TEMPO…dove tutto si annulla all’interno dell’Universo, onde tutti troveremo l’eterna dimora….
Come disse Einstein:
” Tutte le religioni,le arti e le scienze sono rami di uno stesso albero. Aspirano tutte a nobilitare la vita dell’uomo, sollevandolo dal livello della mera esistenza fisica per condurlo verso la libertà”
Io credo che la libertà dell’individuo inizi nel momento in cui egli ha la consapevolezza di sé, diventi padrone del proprio TEMPO. Non saremo mai in grado di dominarlo, ma possiamo sfruttarlo nel miglior modo possibile abbracciando il mondo nella sua difformità. Che la vita possa trionfare sul tempo mentre esso continua a fluire verso l’eternità…