A tu per tu con il Vesuvio/Twarzą w twarz z Wezuwiuszem – Magdalena Ryder

È risaputo che l’Italia è sempre stata una delle mete turistiche più visitate ed ambite al mondo. Sia nell’epoca rinascimentale che in quelle successive (in particolare XVIII e XIX secolo) la Grecia e l’Italia costituivano esperienza obbligata per intellettuali ed artisti  e chi non poteva visitarla cercava ed otteneva informazioni talmente dettagliate su queste realtà agognate, ma per qualche motivo irraggiungibili, da creare, delle riproduzioni nella propria mente, da stupire e confondere i posteri. Uno dei casi più eclatanti è quello di William Shakespeare, che, pur non essendo mai stato a Verona e a Venezia, ha minuziosamente e magistralmente descritto ambienti e toponomastica.

Shakespeare non è il solo. Adesso, che viaggiare è molto più agevole di una volta, la forza del fascino italiano in tutte le sue forme, non diminuisce affatto ed è grazie ai grandi patrimoni che abbiamo che l’Italia può considerarsi molto fortunata.

Il nostro blog ha già raccolto testimonianze riguardanti gli effetti di tali interessi ed esperienze avute da stranieri in questo Paese. Ve ne proponiamo una, oggi, che ci è sembrata molto originale, soprattutto per l’idea dell’autrice, di riportare un dialogo tra lei e il Vesuvio. Il vulcano, dunque, visto come personificazione di un demone dalla potenza devastatrice, ma anche dotato di attributi positivi, come la bellezza e la magnanimità, trasmette in Magdalena, le sensazioni dell’ansia del primo incontro come risultato di una comunicazione di energie che vanno oltre la realtà presente e che probabilmente proviene da un misterioso passato vissuto sotto altre forme.

Complimenti Magdalena! Articolo ben fatto e molto originale. Grazie.

arteculturaitalopolacca

“A tu per tu con il Vesuvio” 

Mentre intraprendevo il mio viaggio nel sud d’Italia ero piena di aspettative e avevo la testa piena di idee diverse riguardo a quel che mi proponevo di fare. Era il mio primo viaggio in Campania.  Avevo aspettato con grande ansia quei momenti in cui avrei visto i luoghi diventati familiari per averli visti nei film o per averne sentito parlare in letteratura. Alcuni di essi costituivano una priorità per me.

Mi aspettavo che tante cose mi avrebbero sorpreso, prima di tutto il bel sole italiano, il cibo squisito (questo ha superato le mie aspettative. Non ho mangiato mai cosi bene), mi aspettavo anche bei paesaggi, posti interessanti e la gente socievole ed aperta. Non sono stata delusa.

Nonostante la mia grande immaginazione non pensavo che nel momento in cui mi sarei vista il Vesuvio davanti mi sarebbe venuta la voglia di fantasticare una chiacchierata con lui. Sì, proprio con lui: il Vesuvio!

Un desiderio apparentemente strano. Forse strano per tanti, ma per me no, perché mi è sempre piaciuto intrattenermi in conversazioni con le cose. Ora, essendo in un posto antichissimo io sentivo una forte comunicazione di energie che mi spingevano in modo irrefrenabile ad avere un rapporto mentale e di contatto materiale con quanto mi circondava. Era come se all’improvviso mi sentissi catapultata in una diversa dimensione. – Ed è stato in questo stato d’animo che ho incominciato a rivolgermi al Vesuvio come essere vivente. E lui, per quanto non lo scorgessi ancora a causa delle nuvole, percepivo che  ascoltava con interesse le parole di questa turista proveniente da un mondo lontano e assetata di lui e della sua storia. Una esperienza indescrivibile.

Certamente il Vesuvio era quello che immaginavo e che mi proponevo di vedere subito. Purtroppo, durante la visita a Pompei, il tempo era nuvoloso tanto da nasconderlo. Allora, ad un certo punto, ho gridato in sua direzione:

“Dove sei?”

–          Sono qui, accanto a te! – mi risponde una voce misteriosa.  Non poteva essere altri che lui….

–          Ma dove? Non ti vedo!

–          Non mi vedi e non mi vedrai per oggi. Non è il tempo adatto.

–          Ma che cosa dici? Sono qui a Pompei dove nell’anno 79  hai causato l’enorme catastrofe  e proprio adesso che ci sono per la prima volta tu non vuoi farti vedere da me!

–          Mi dispiace… ma oggi non e’ possibile. So che sei arrabbiata e delusa, ma devi essere paziente! Ci sono delle leggi che governano il tutto a cui nemmeno io posso sottrarmi.

–          Ma io non voglio essere paziente! Voglio vederti oggi! Almeno un po’…..per favore….

–          Oggi puoi sentire la mia presenza, ma non puoi vedermi. Non ancora.  Io ti guardo e questo basta. Ogni cosa ha un suo significato, dunque, anche quest’attesa ti rivelerà il suo mistero.

–          Hai ragione, ma sono disperata lo stesso.

La pioggia si è fermata ad un tratto e ho sentito il vento accarezzare  piacevolmente il mio volto, per cui speravo che le nuvole si dissolvessero….Ma no….  Lui restava ostinatamente  nascosto. Ero veramente delusa. Avvertivo quella amara sensazione di una persona che va al suo primo appuntamento importante e l’altro non si fa vedere senza alcuna giustificazione.  Non avevo scelta, dovevo accettare quello che era.

Il giorno dopo, di mattina, il tempo era buono, c’era il sole, nonostante ci fossero ancora nuvole.  Eravamo in partenza per Capri. Speravo di vederlo… lui… durante questa gita. Dalla nave ammiravo la bellezza della Costiera Amalfitana e pensavo che senza il Vesuvio, per quanto tutto fosse così bello, non sentivo la pienezza della soddisfazione. E, d’altra parte, mi chiedevo perché il Vulcano costituisse una cosa così importante ed essenziale per me.

In prossimità di Capri, mi voltavo per scorgerlo.

Qualcuno diceva: “A destra c’è il Vesuvio ma purtroppo oggi vi è scarsa visibilità, ma è possibile vederne almeno i contorni. “

“Che peccato!” – ho pensato un po’ irritata.

–          Anche oggi non posso vederti?

–          Anche oggi non puoi vedermi. Ti ho detto ieri che mi vedrai al momento giusto e, aggiungo adesso, in un posto speciale! Sii paziente.

–          Ma dove si trova questo posto speciale?! Sto qui per poco tempo! Non ho tempo per aspettare! Perché sei cosi misterioso e testardo?? !

–          C’e’ sempre un motivo. Anche se non riesci a capirlo oggi, un giorno lo capirai. Vedrai.

Guardando i suoi contorni delicati lo immaginavo in tutta la sua maestà. Allo stesso tempo mi chiedevo che cosa intendesse per “posto speciale”……che cosa poteva significare?

–          Magda, non essere triste, per favore. Anche se le nuvole mi nascondono, io ci sono, sono vicino. Puoi sentirmi, lo so che mi senti , lo so bene. Ci conosciamo meglio di quel che tu stessa pensi.

–          Si, è vero. Sento la tua presenza in modo molto forte..

A dire la verità non riesco a spiegare razionalmente le sensazioni che provavo. Mi prendevano nelle profondità come il riemergere di legami ancestrali. Non avevo  paura, ma mi sentivo preda di una confusione che mi disorientava.

Aspetto allora…..

 

Napoli, la città più bella del mondo…..

Mentre ci andavo mi chiedevo come sarebbe stato il mio impatto con essa.  Avevo una lista di posti che avrei voluto vedere e visitare ma sapevo che non c’era abbastanza tempo. Alcuni luoghi non potevo assolutamente tralasciarli per alcuni motivi che sarebbe lungo da spiegare, per esempio Castel dell’Ovo, la Cappella Sansevero.

Essendo in autobus con il mio naso incollato al vetro, gustavo i bellissimi paesaggi della Campania. La Costiera Amalfitana, il mare, i fiori, i limoni, le strade strette e tortuose che si arrampicano in alto, la gente del posto alle prese con il quotidiano, tutto questo mi  portava lontano come se fossi un uccello in volo che poteva saltare da una realtà all’altra.  E dall’alto tutto sembrava più bello. Dall’alto il mondo è meraviglioso.

Entrando in città i contesti cambiano: il porto, le navi, vecchi e antichi palazzi, tante macchine, tanta gente. Ma sulla destra, finalmente, si intravedeva il Vesuvio, molto vicino. Sentivo il suo respiro forte, il potere e il mistero. Un palpabile pennacchio di fumo e le nuvole grigie che si confondevano e circondavamo  la sua cima intensificavano la sensazione di sgomento. Ma…io non  avevo paura. Lo osservavo con grande concentrazione. Non dicevo nulla, anche lui sembrava tacere. Tranne il respiro. Lo sentivo nelle orecchie per tutto il tempo, mentre il suo sguardo mi seguiva ovunque.

Mi piaceva quell’atmosfera misteriosa.

Abbiamo fatto una breve escursione per Napoli e,  per un momento, l’ho perso di vista per ammirare Napoli quanto mi circondava. È una città veramente meravigliosa, misteriosa, magica! Piena di….tutto. Mi hanno accompagnata tante emozioni là. Ma per descrivere una città così unica ci vuole molto tempo. Non è possibile descriverla in questo breve spazio.

Siamo poi arrivati su un ponte che costituiva un ottimo punto di osservazione. E lì assaggiai tutta la meraviglia che si dispiegava davanti ed intorno a me: il Golfo con il mare senza eguali, la città immensa e colorata, il cielo sereno e….lui…..eccolo! Il mio Vesuvio. Non potevo credere che quella imponente montagna in realtà fosse una enorme bestia sovrappensiero che meditava di svegliarsi da un momento all’altro.

Presa da una calma inaspettata e improvvisa, mi adesso avevo raggiunto il grado di soddisfazione che desideravo.

–          Eccomi! Finalmente sei qui! – mi ha detto interrompendo il silenzio.

–          Vesuvio……come sei bello…. – ho esclamato piena di emozione.

–          Non ti spavento?

–           Sei bellissimo. E proprio per questo mi è difficile credere che tu possa essere tanto crudele e pericoloso.

–          Ti aspettavo. Sapevo che un giorno, prima o poi saresti venuta. Volevo che tu mi osservassi proprio dal punto i cui sei.

–          Ma perché? Di che cosa parli? Chi sei per me? Chi siamo l’uno per l’altra? Perché questa ansia e questa intesa? Parliamone!

Nessuna risposta.

Ho capito nei giorni che sono seguiti che nel silenzio che ci lega e ci allontana è scritto il racconto della nostra verità.

E le prime parole che riesco lentamente a decifrare mi svelano il senso di tutto.

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******************************

“Twarzą w twarz z Wezuwiuszem”

 

Wyruszając w podróż na południe Włoch, byłam pełna oczekiwań, a w mojej głowie roiło się od różnych wyobrażeń dotyczących tego co planowałam tam robić. To była moja pierwsza podróż do Kampanii.  Z  wielką niecierpliwością oczekiwałam na chwile, kiedy zobaczę miejsca znajome do tej pory tylko dzięki oglądanym filmom lub literaturze. Niektóre z nich stanowiły dla mnie priorytet.

Spodziewałam się, że wiele rzeczy zrobi na mnie wrażenie, przede wszystkim wspaniałe włoskie słońce, przepyszne jedzenie (To akurat przerosło moje najśmielsze oczekiwania. Nigdy nie jadłam tak dobrze.), spodziewałam się pięknych krajobrazów, interesujących miejsc i przyjacielskich, otwartych ludzi. Nie zawiodłam się.

Pomimo mojej wielkiej wyobraźni, nie sądziłam jednak, że w chwili kiedy stanę przed Wezuwiuszem, przyjdzie mi ochota na fantazjowanie o pogawędce z nim. Tak, właśnie z nim: z Wezuwiuszem!

Pragnienie z pozoru dziwne. Dziwne może dla wielu, ale nie dla mnie, ponieważ zawsze lubiłam zabawiać się w rozmowę z rzeczami. Teraz będąc w starożytnym miejscu bardzo mocno odczuwałam krążące tam energie, które w niekontrolowany sposób pchnęły mnie do umysłowego związku i materialnego kontaktu z tym co mnie otacza. To było coś takiego jakbym niespodziewanie wskoczyła do innego wymiaru. I właśnie w tym stanie umysłu zaczęłam zwracać się do Wezuwiusza jak do żywej istoty. A on, chociaż z powodu przykrywających go chmur nie mogłam go jeszcze dostrzec , czułam, że z zainteresowaniem przysłuchiwał się słowom tej turystki przybyłej z odległego świata, spragnionej jego i jego historii.

Wrażenia nie do opisania.

Z pewnością Wezuwiusz był tym co sobie wyobrażałam i co chciałam zobaczyć natychmiast. Niestety podczas wizyty w Pompejach pogoda była na tyle pochmurna, że został zakryty przez chmury. Tak więc, w pewnym momencie krzyknęłam w jego kierunku: “Gdzie jesteś?!”

– Jestem tu, tuż obok ciebie! – odpowiedział mi tajemniczy głos. Nie mógł to być nikt inny jak tylko on….

– Ale gdzie? Nie widzę cię?!

– Nie widzisz mnie i dziś mnie nie zobaczysz. To nie jest odpowiedni moment.

– O czym ty mówisz? Jestem tu, w Pompejach, gdzie w 79 roku spowodowałeś ogromną katastrofę i właśnie teraz kiedy jestem tu po raz pierwszy, ty nie chcesz mi się pokazać?!

– Przykro mi….ale dziś to jest niemożliwe. Wiem, że jesteś zła i zawiedziona, ale musisz być cierpliwa! Istnieją prawa, które rządzą wszystkim, od tego nawet ja nie mogę uciec.

– Ale ja nie chcę być cierpliwa! Chcę cię zobaczyć dzisiaj! Chociaż trochę….tak bardzo cię proszę…

– Dziś możesz czuć moją obecność, ale nie możesz mnie zobaczyć. Jeszcze nie teraz. Wystarczy, że ja cię widzę. Wszystko ma jakieś znaczenie, dlatego nawet to oczekiwanie wyjawi ci wkrótce swoją tajemnicę.

– Masz rację, ale wciąż jestem zdesperowana.

Deszcz nagle przestał padać i poczułam jak wiatr przyjemnie pieści moją twarz. Dało mi to nadzieję, że może rozproszy chmury…..ale nie….nie stało się tak. Uparcie pozostawał ukryty. Byłam bardzo rozczarowana. Czułam to gorzkie uczucie osoby idącej na swoją pierwszą randkę, kiedy ta druga osoba nie pojawia się bez żadnego słowa wyjaśnienia.

Nie miałam wyboru, musiałam zaakceptować ten stan rzeczy.

Następnego dnia, rano, pogoda była ładna. Mimo, że na niebie było trochę chmur,  przyjemnie świeciło słońce. Mieliśmy jechać na Capri. Miałam nadzieję, że go zobaczę ……podczas tej wycieczki. Ze statku podziwiałam piękno Wybrzeża Amalfitańskiego myśląc, że bez Wezuwiusza, chociaż wszystko było tak piękne, nie odczuwałam pełnej satysfakcji. Z drugiej strony natomiast zadawałam sobie pytanie dlaczego ten wulkan jest dla mnie tak ważny i istotny.

W pobliżu Capri odwróciłam się, żeby go zobaczyć.

Ktoś powiedział: “Po prawej stronie znajduje się Wezuwiusz, ale dziś niestety jest słaba widoczność. Możemy zobaczyć jedynie jego kontury.”

“Jaka szkoda!” – pomyślałam poirytowana.

– Także dziś nie mogę cię zobaczyć?

– Tak, dziś też nie możesz mnie zobaczyć. Powiedziałem ci wczoraj, że zobaczysz mnie w odpowiednim momencie, teraz dodam, że będzie to miejsce szczególne! Bądź cierpliwa!

– Ale gdzie znajduje się to szczególne miejsce?! Zostanę tu krótko! Nie mam czasu na czekanie! Dlaczego jesteś tak bardzo tajemniczy i uparty?!

– Zawsze jest jakiś powód. Nawet jeśli teraz tego nie rozumiesz, zrozumiesz to pewnego dnia. Przekonasz się sama.

Wpatrując się w jego delikatne kontury, wyobrażałam go sobie w całym jego majestacie. Jednocześnie zastanawiałam się co miał na myśli mówiąc “szczególne miejsce”…..co to mogło oznaczać?

– Magda, nie smuć się proszę. Nawet jeśli zakrywają mnie chmury, jestem tam, jestem blisko. Możesz mnie czuć i słyszeć, wiem, że tak jest. Wiem to doskonale. Znamy się lepiej niż myślisz.

– Tak, masz rację. Czuję twoją obecność bardzo wyraźnie…..

Mówiąc szczerze, nie jestem w stanie racjonalnie wytłumaczyć uczuć, które wtedy czułam. Zabrały mnie gdzieś w głębiny, jakby ponownie pojawiły się więzi z przodkami. Nie bałam się, ale czułam się trochę zagubiona co mnie dezorientowało.

Czekam dalej….

Neapol, najpiękniejsze miasto na świecie……

Kiedy tak jechałam zastanawiałam się jak tam będzie. Miałam listę miejsc, które chciałam odwiedzić ale wiedziałam też, że nie mam na to wszystko wystarczająco dużo czasu. Niektórych z tych miejsc, takich jak Castel dell’Ovo czy la Cappella Sansevero absolutnie nie mogłam pominąć z pewnych powodów, które musiałabym  długo wyjaśniać.c14.jpgc13.jpg

Jadąc autobusem z moim nosem przyklejonym do szyby, rozkoszowałam się pięknymi krajobrazami Kampanii. Wybrzeże Amalfitańskie, morze, kwiaty, cytryny, wspinające się wysoko wąskie i kręte uliczki, miejscowi ludzie wykonujący swoje codzienne obowiązki, wszystko to zabrało mnie daleko, jakbym była latającym ptakiem, który mógł przeskakiwać z jednej rzeczywistości do drugiej. Z góry wszystko wydawało się piękniejsze. Widziany z góry świat jest cudowny.

Wjeżdżając do miasta otoczenie się zmieniło: port morski, statki, stare i zabytkowe budynki, gąszcz samochodów, dużo ludzi. Po prawej stronie nareszcie widoczny był Wezuwiusz, bardzo blisko. Czułam jego ciężki oddech, potęgę i tajemniczość. Widoczna smuga dymu i otaczające jego wierzchołek szare, rozmyte chmury potęgowały uczucie przerażenia. Ale….ja nie czułam lęku. Obserwowałam go z wielką koncentracją. Nic nie mówiłam, on też wydawał się milczeć. Z wyjątkiem oddechu. Cały czas słyszałam go w swoich uszach, a jego wzrok podążał za mną wszędzie.

Podobała mi się ta tajemnicza atmosfera.

Zrobiliśmy krótką wycieczkę po Neapolu i w tym czasie na moment straciłam go z widoku, aby móc podziwiać otaczające mnie miasto. To naprawdę wspaniałe, tajemnicze i magiczne miasto! Pełne…..wszystkiego. Towarzyszyło mi tam wiele emocji. Ale do opisania tak wyjątkowego miasta potrzeba jest znacznie więcej czasu. Nie jest możliwe opisanie go w kilku zdaniach.

Następnie dotarliśmy na most, który był doskonałym punktem obserwacyjnym. I stamtąd zakosztowałam całego piękna, które roztaczało się przede mną i wokół mnie: Zatoka Neapolitańska z zachwycającym swoim pięknem morzem, ogromne i kolorowe miasto, czyste niebo i….on….oto on! Mój Wezuwiusz! Nie mogłam uwierzyć, że ta imponująca góra w rzeczywistości jest ogromną, podstępną bestią, która w każdej chwili mogła się obudzić.

Ogarnięta nagłym i niespodziewanym spokojem, osiągnęłam pożądany poziom satysfakcji.

– Oto ja! Nareszcie tu jesteś ! – powiedział przerywając ciszę.

– Wezuwiuszu……jakże jesteś piękny….! – wykrzyknęłam rozemocjonowana.

– Nie przerażam cię?

– Jesteś taki piękny. Właśnie dlatego trudno jest mi uwierzyć, że możesz być tak okrutny i niebezpieczny.

– Czekałem na ciebie. Wiedziałem, że pewnego dnia, wcześniej czy później przyjedziesz tu. Chciałem, żebyś mnie ujrzała właśnie z tego miejsca, w którym się teraz znajdujesz.

– Ale dlaczego? O czym ty mówisz? Kim jesteś dla mnie? Kim jesteśmy dla siebie? Skąd ta niecierpliwość i nić porozumienia? Porozmawiajmy o tym!

Nic nie odpowiedział.

W kolejnych dniach zrozumiałam, że historia o naszej prawdzie jest zapisana w ciszy, która nas łączy i oddala od siebie.

A pierwsze słowa, które powoli jestem w stanie rozszyfrować, ujawniają znaczenie wszystkiego.

Autrice dell’articolo in lingua italiana e in lingua polacca: Magdalena Ryder.

Foto dell’autrice.c24maggc23Mag.jpg

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Un commento Aggiungi il tuo

  1. novecentomilaepiu ha detto:

    vedo che sei stata anche allo storico “gran Caffè Gambrinus”….
    la mia Napoli sa offrire molto!

    "Mi piace"

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